Domaine de Primard : Oh, la belle vie !

Domaine de Primard : Oh, la belle vie !

“Per vivere felici, viviamo nascosti”, così scriveva l’autore drammatico Jean-Pierre Claris de Florian (1755-1794) alla fine del XVII° secolo. Proprio in questa epoca, il generale De Dampierre (1756-1793) faceva costruire il castello di Primard, una dimora campestre, lontana dal resto del mondo, realizzata secondo lo stile del Direttorio. La bellezza del posto non è dovuta solamente all’architettura, ma anche alla presenza del fiume Eure che scorre ai suoi piedi e alla calma del paesaggio normanno circostante.

Un dolce risveglio dopo un lungo sonno

Un dolce risveglio dopo un lungo sonno

Nel 2018 il Domaine de Primard viene acquistato dal duo Frédéric Biousse e Guillaume Foucher, i creatori della giovane collezione alberghiera Domaines de Fontenille, della quale Primard è la settima sede. Dopo ben due anni e mezzo di lavori, la bella addormentata si risveglia finalmente, totalmente rimessa a nuovo come se si fosse appena svegliata da un lungo sonno dall’effetto ringiovanente. La dimora, ribattezzata La Maison sur l’Eure, è stata oggetto di lavori di restauro totale nei suoi saloni riorganizzati come un’enfilade, il suo piccolo boudoir e la sua grande cucina con vista sul terrazzo. Le trentanove camere e suite dell’hotel sono state ripartite nelle quattro dependance del parco, la Maison sur Eure, la Maison du Lac, il Barn e la Maison du Verger, tutte dotate di una splendida vista sui diversi giardini.

Per trentacinque anni il Domaine è stato proprietà dell’attrice Catherine Deneuve, la quale, amante dei giardini, aveva affidato la riorganizzazione del parco al celebre paesaggista di Anversa Jacques Wirtz (1924-2018), rinnovatore anche dei giardini del Carrousel che si trovano a Parigi tra il Louvre e le Tuileries. 

Giardini segreti

Giardini segreti

Oggi, le onde di siepi del bosso entrano in dialogo con le colline normanne rendendo unico il paesaggio. Nel corso degli anni sono state piantate numerose piante rare che creano panorami di foliage e fioritura unici alla fine dell’inverno e alla fine dell’autunno. Nei roseti invece si trova una collezione impressionante composta da oltre 250 diverse varietà di rose. Le tantissime piante perenni non si fermano mai: da una stagione all’altra fioriscono sublimando con le loro essenze tutti coloro che passeggiano nel giardino.

Nel 2019 i giovani proprietari decidono di realizzare un nuovo orto completamente biologico dal nome “Le potager” (l’orto Primard). 

Dall’orto alla cucina passando per il frutteto

Dall’orto alla cucina passando per il frutteto

Coltivato in permacultura, è protetto dal vento dai pergolati e produce parte delle verdure utilizzate nei ristoranti del complesso. Lo stesso vale per la frutta, proveniente per la maggior parte dal frutteto in loco. I visitatori sono accolti da tre tavoli, accomunati dalla stagionalità dei piatti proposti. Églantine propone ai suoi ospiti un menu gastronomico basato su piatti vegetali, mentre Octave offre piatti da bistrot e accoglie i suoi commensali in un unico grande tavolo da dieci a dodici posti in un ambiente familiare e intimo.

Lusso, calma e piacere

Lusso, calma e piacere

L’arredamento delle camere, dei saloni e dei ristoranti riflettono la bellezza del miglior savoir-faire dell’artigianato francese. I tessuti di Pierre Frey, Faïenceries de Gien, Faïencerie de Charolles, Maison Sarah Lavoine, Sylvie Coquet, Elisabeth Monroy e Isabelle Poupinel per le arti dei tavoli, partecipano all’eleganza, senza ostentazione, della bella vita di questa location. Per quanto riguarda i mobili degli spazi esterni, il bordo della piscina accanto al fiume Eure e i diversi terrazzi sono stati arredati con i mobili di Tectona, in particolare con la collezione Direttorio 1800 di colore nero, l’ombrellone iconico Roma, la panca classica Exbury, il letto pieghevole Copacabana e, sui pontili in teck, il lettino Southampton.

Soggiornare al Domaine de Primard è sinonimo di partire per un’avventura, passeggiare per i sentieri che si diramano al lato di alberi centenari, salire su uno dei piccoli pontili in teck lungo la riva del fiume, allontanandosi in un luogo appartato per ammirare il paesaggio circostante o per approfittare della compagnia di un buon libro nella quiete più assoluta.

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